Rete degli Psicologi Psicoterapeuti
Psicologi Italiani è un'associazione
che riunisce in una rete nazionale
i centri che, nella loro azione di orientamento, si ispirano
alla metodologia Cognitivo comportamentale
integrata dai contributi derivanti dagli approcci:
- rogersiano,
- A.D.V.P.
- psicosociale
- autobiografico
- cognitivo comportamentale
La rete Psicologi Italiani è luogo di scambio e diffusione continua dei saperi e delle esperienze. L'associazione è stata costituita nel 1992 con struttura organizzativa e articolata per coordinare l'azione dei centri Cognitivo comportamentale italiani operativi dal 1986.
Psicologi Italiani fa parte, dalla sua costituzione, della rete europea E.W.A. (Europe Work Action) che riunisce i centri Cognitivo comportamentale di: Belgio, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Svizzera.
Psicologi Italiani è l'unico soggetto abilitato e abilitante all'uso della metodologia Cognitivo comportamentale sul territorio nazionale. Attualmente i centri Psicologi Italiani sono attivi in 15 Regioni. Brescia risulta essere la provincia più attiva.
Psicologi Italiani è presente nel Comitato di Parità del Ministero del Lavoro
Psicologi Italiani promuove
una concezione dell'Orientamento come strumento forte di rafforzamento
della consapevolezza delle persone rispetto ai cambiamenti e
all'assunzione di una progettualità attiva rispetto a sé come soggetto
e rispetto alle richieste del contesto di riferimento
Psicologi Italiani accompagna
tenendo ben chiaro l'approccio di genere, processi di transizione e
scelta personale e professionale delle persone, donne ed uomini,
giovani e adulti e crea condizioni e azioni che forniscano, alle
persone in cambiamento, strumenti attivi di iniziativa personale e di
lettura critica dei processi culturali, sociali e produttivi in atto.
Psicologi Italiani sostiene
azioni di mainstreaming e di orientamento ai valori dello sviluppo personale in tutte le politiche, impegnandosi a stimolare nelle persone abilità sociali e progettuali che abbiano ricadute attive nei territori.
Psicologi Italiani diffonde
metodologie e buone prassi legate alle esperienze sviluppate nei processi educativi, nella formazione e nelle azioni di orientamento centrate sullo sviluppo personale e sulla valorizzazione della differenza e delle differenze.
Psicologi Italiani si impegna
ad incidere sui sistemi delle politiche relative al mercato del
lavoro e sui sistemi delle azioni integrate (formazione - orientamento
- istruzione - politiche attive del lavoro)
Psicologi Italiani Nazionale come agenzia strategica opera su diversi ambiti:
Servizi rivolti ai Centri della Rete
Progetti speciali e innovativi
Consulenza e progettazione
Azione politica
I singoli Centri si pongono come Agenzie di orientamento e formazione organizzando, promuovendo e conducendo attività di:
- Orientamento, rimotivazione e reinserimento al lavoro
- Accompagnamento alla ricollocazione
- Orientamento scolastico
- Azioni di accompagnamento nei percorsi di Formazione
- Formazione di operatori di orientamento
- Bilancio di competenze; tecniche di ricerca del lavoro
- Tecniche di analisi dei contesti locali
- Orientamento alla creazione d'impresa
Psicologi Italiani ha maturato un'esperienza specifica nell'utilizzo dello strumento dei "bilanci di competenze" con una particolare attenzione al rapporto tra competenze, ricostruzione dei percorsi femminili e maturazione di competenze trasversali.
Gli/le utenti Psicologi Italiani
I Centri della Rete Psicologi Italiani differenziano le azioni formative in relazione ai bisogni e alle richieste di soggetti rivolgendo i loro interventi a:
- giovanissimi a scuola
- giovani in transizione da scuola a lavoro, da scuola all'Università, dall'Università al lavoro
- adulte e adulti in ricollocazione lavorativa
- adulte e adulti in mobilità, disoccupate/i di lunga durata
- donne e uomini occupate/i che desiderano cambiare lavoro
- persone a rischio di esclusione sociale
- immigrate/i.
Perchè è importante dare il giusto valore alla psicoterapia
Le persone che ritengono di soffrire un disagio emotivo o psicologico spesso si rivolgono a psicologi psicoterapeuti. Tuttavia sovente le persone non si rendono conto che la situazione nella quale si trovano non rappresenta la normalità (pensiamo per esempio alle persone che soffrono di ossessioni, stati costanti di ansia, compulsioni, dipendenze).
Quando amici o familiari ci suggeriscono di affrontare un percorso psicoterapeutico dovrebbero considerare che purtroppo è la motivazione personale il primo passo per affrontare con successo un cambiamento.
Le differenze tra Psicologo e Psicoterapeuta
La Psicologia è una particolare disciplina, prettamente recente, il quale studio approfondito parte dagli inizi del 1800, e studia il modo di fare degli individui e i loro processi mentali.
Si preoccupa di conoscere i comportamenti dell'uomo nella sua interezza, non solo per quanto riguarda gli aspetti patologici del suo atteggiamento. Sono diversi i settori e gli ambiti della Psicologia, e di essa e delle sue miriadi di sfaccettature e componenti si occupano due figure particolarmente specializzate, ma ben differenti tra loro: lo Psicologo e lo Psicoterapeuta.
Sia lo Psicologo sia lo Psicoterapeuta sono figure professionali orientate alla cura del disagio psichico. Le due professioni però, presentano sostanziali differenze sia nel percorso formativo avviato all'inizio della carriera, sia nella gestione dei propri pazienti e delle terapie intraprese.
Lo Psicologo ha conseguito una laurea in Psicologia, ha effettuato un tirocinio di un anno, ha superato l'Esame di Stato per l'abilitazione professionale e ha l'iscrizione all'Albo professionale, Sezione A, dell'Ordine degli Psicologi.
Lo Psicoterapeuta invece è un dottore in terapie psicologiche che, a differenza dello Psicologo che ha una laurea della durata di cinque anni, ha conseguito una laurea di soli tre anni, ha effettuato un tirocinio breve di 6 mesi, superando l'Esame di Stato per l'abilitazione professionale e l'iscrizione all'Albo – ma nella Sezione B.
Le differenze nello svolgimento dell'attività professionale di queste due figure sono sostanziali, vediamo insieme quali sono.
Lo Psicologo lavora per migliorare la capacità delle persone di comprendere sé stessi e gli altri, specialmente in situazioni particolari come uno stato di malattia, fattore che può disallineare la stabilità e l'armonia di un individuo, o magari un periodo snervante e si forte fonte di stress sul lavoro o nei rapporti e relazioni con le persone care e amici. In questi casi lo Psicologo propone un percorso di sostegno psicologico con l'obiettivo di aiutare il soggetto interessato nel momento di maggiore difficoltà, identificando le strategie più corrette alla gestione della sua problematica.
L'obiettivo di una psicoterapia è la cura e il cambiamento di processi emotivi, conoscitivi e comportamentali che provocano una sofferenza più o meno grave, rendendo difficile per il soggetto proseguire le attività quotidiane, da solo o con chi si rapporta; la valutazione e il supporto vengono effettuati prevalentemente attraverso il rapporto verbale ed emotivo tra il paziente e lo psicoterapeuta.
Ricordiamo che non essendo un medico che ha conseguito una laurea in medicina, non è abilitato alla prescrizione di farmaci.
Queste due figure sono da non confondere con la figura dello psichiatra, professionista laureato in Medicina e Chirurgia, che ha acquisito una specialistica post laurea in Psicologia, che interviene su quelle che sono le malattie mentali individuando e curando disfunzioni e scompensi a livello organico, utilizzando anche un trattamento farmacologico, per eliminare la problematica del soggetto.
Cosa si fa nella prima sessione di psicoterapia
La prima cosa da tenere a mente è che la prima seduta è anche il primo contatto tra terapeuta e paziente. Prendiamo come esempio le risposte fornite da questo psicologo: quanto dura un percorso e quali sono gli obiettivi?
Gli obiettivi generali della prima seduta sono, quindi, quelli di entrare in contatto, conoscere il caso in questione e generare una buona relazione terapeutica.
Quest'ultimo aspetto è essenziale, poiché di solito vengono trattati aspetti profondi della psiche. Senza un adeguato livello di fiducia tra professionista e paziente, quest’ultimo non sarà in grado di esprimere paure, dubbi, emozioni e pensieri, la relazione tra i due sarà improduttiva e la terapia difficile.
Di seguito esponiamo brevemente quelli che sono i momenti che solitamente caratterizzano il primo incontro tra il paziente e lo psicoterapeuta fatto salvo che l’approccio di ciascun professionista può variare a seconda del grado di conoscenza pregressa della condizione dell’individuo e dell’impostazione personale verso la psicoterapia.
Primo contatto e anamnesi
Dopo la presentazione reciproca, si procede con il colloquio per ottenere informazioni sul caso attraverso il processo chiamato anamnesi.
Questo è il metodo attraverso il quale vengono raccolte le informazioni più rilevanti riguardanti la situazione in cui si trova attualmente l’individuo e i motivi che l’hanno spinto a rivolgersi a questo tipo di servizio.
Il professionista ascolta ciò che il paziente ha da dire chiedendo chiarimenti sugli aspetti chiave ove necessario e si assicura di comprendere ciò che gli viene detto.
L'atteggiamento del terapeuta sarà l'ascolto attivo, empatico e cordiale, attento a ciò che il paziente vuole dire e anche a ciò che non dice.
Lo psicoterapeuta cerca di generare così un clima di fiducia e accettazione della sua figura da parte del paziente.
Valutazione delle aspettative e definizione degli obiettivi
Dopo aver valutato la situazione, il professionista discute con il paziente le aspettative e gli obiettivi che il paziente ha riguardo le sedute di psicoterapia.
Ciò che si vorrebbe ottenere potrebbe non essere realistico, dunque sulla base di tutte le informazioni acquisite, vengono negoziati gli obiettivi generali del percorso da svolgere negli incontri successivi.
Riepilogo e anticipazione delle sedute seguenti
Prima della fine della seduta, di solito si fa un riepilogo di quanto vissuto nei minuti precedenti al fine di aiutare il paziente a stabilire uno schema mentale di ciò di cui si è parlato e verificare che il professionista abbia compreso tutte le informazioni.
Oltre a ciò, è possibile che si accenni a ciò che si intende fare durante la seduta successiva e si indichino alcune linee guida generali da seguire.